Un manoscritto piccino picciò

Buon 2025 Librincantevoli!

Inauguriamo la nostra rubrica introducendo un’autentica superstar!

Stiamo parlando di Lui:

–          il più antico libro europeo esistente completamente integro dopo ben oltre 1300 anni;

–          testimone dei rapporti intensi tra Gran Bretagna e popoli del Mediterraneo nell’Alto Medioevo;

–          il più piccolo manoscritto di area anglosassone al mondo grazie ai suoi 9×14 cm appena.

Ecco a voi il vangelo di San Cuthberto o Cuthbert per dirla in British English.  Non sentiamo acclamazioni, quindi andiamo a spiegare.

Si tratta della versione latina del solo vangelo di Giovanni, rinvenuto del tutto intatto nella tomba del Santo Cuthberto di Lindisfarne nel 1104 da uno sparuto gruppo di monaci che gridò al miracolo.

Il manoscritto però è ben più vetusto perché è stato confezionato da un anonimo amanuense particolarmente dotato nel 730 d. C. presso l’abbazia benedettina di Monkwearmouth-Jarrow in Northumbria, decenni dopo la morte di Cuthbert e posto nella sua tomba come reliquia per sottrarlo alle incursioni vichinghe.

Maneggiandolo – almeno gli studiosi che hanno ricevuto questo privilegio –si desume che la sua funzione non è legata tanto alla lettura quanto a quella di protezione.

Una sorta di amuleto: infatti, una volta scoperto nella tomba poiché ritenuto a torto di San Cuthbert in persona, è stato inserito in tre diverse borse di cuoio per essere indossato in seguito dai pellegrini durante le preghiere per scacciare il demonio o qualsiasi spirito maligno disturbatore.

Non a caso il monaco Reginaldo di Durham, agiografo di Cuthbert, racconta che chiunque osasse anche solo sfiorare il codice dovesse indossare una tunica candida a digiuno, pena la morte per i contravventori.

Ed è proprio quel che è accaduto al povero scriba Giovanni che, toccato il libro dopo aver mangiato e per giunta con le mani sudice, è caduto a terra stecchito, fulminato da un colpo apoplettico.

Povero vangelo, ammantato da questa nebulosa diceria che però non ha fermato la sua ascesa nel firmamento delle big stars!

Vergato in un onciale perfettamente calligrafica, presenta una copertina, in gergo tecnico coperta, di pelle rossa impreziosita da cornici geometriche che delimitano un fiore in rilievo, che meraviglia!

I fogli, invece, sono piegati a metà, tanto da determinarne il formato tascabile, raccolti insieme e cuciti in corrispondenza della piegatura secondo un uso proprio dell’Egitto: infatti, si tratta di una legatura di tipo cotto, ma di questo parleremo in una puntata successiva.

Oggi il manoscritto è custodito presso la British Library che lo ha digitalizzato quindi è possibile sfogliarlo almeno virtualmente dal loro sito!

Un viaggio attraverso una vera e propria opera d’arte che ha sfidato vincendo le nebbie del tempo.

Buona scoperta a tutti!

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