Mignolina tra libri antichi e rari

Da bambina, ma anche ora, amavo follemente le favole, porte del sogno, e tra le mie preferite c’è quella di Mignolina di Andersen, ricordate vero?

Sì, la bambina di dimensioni poco più che microscopiche che spunta dal bocciolo di un fiore, con gli occhi colmi di meraviglia.

E con lo stesso sguardo mi sono aggirata tra i petali della Biblioteca Angelica, fiore da cui decenni fa è sbocciata la me aspirante paleografa e bibliotecaria, a un tiro di schioppo da Palazzo Madama, cuore pulsante del centro storico di Rometta mia.

Prima biblioteca pubblica in Europa dal 1604, anche se a essere onesti, si contende questo primato con la Bodleian di Oxford e l’Ambrosiana di Milano, deve il suo nome al vescovo agostiniano Angelo Rocca (1545-1620), bibliofilo e fervente collezionista di edizioni rare e di pregio, che alla fine del sedicesimo secolo ha affidato la propria libraria privata di arti e di scienze al convento di S. Agostino in Campo Marzio per l’appunto, per renderla accessibile a tutti.

Ma proprio TUTTI come recitano le lapidi commemorative poste ai lati della porta d’ingresso con l’ammonizione al lettore di non portare fuori la soglia esterna del fior fiore delle biblioteche nessun libro pena la scomunica, che io vorrei tanto comminare, se potessi contravvenire però al codice deontologico dei bibliotecari, ad alcuni utenti impenitenti e impertinenti che o non restituiscono i volumi o con tempi più che biblici, ma lasciamo stare…

Di petalo in petalo, si apre la magnifica sala di lettura, inaugurata nel 1786, famosa anche grazie ad alcuni sceneggiati televisivi, chiamata Salone o Vaso Vanvitelliano in onore del suo artefice, niente poco di meno che lui, l’archistar degli archistar Luigi Vanvitelli.

Sì esattamente l’architetto della reggia di Caserta, mica parliamo di pizza e fichi scusate…

Da cielo a terra, nord e sud, est e ovest gli scaffali custodiscono 200000 volumi, di cui la metà edita dal XV secolo, ma il nettare più inebriante è rappresentato dalla biblioteca del cardinale Domenico Passionei, acquistata nel 1762, e di cui fa parte uno dei più antichi esemplari manoscritti al mondo della Divina Commedia.

Menzione speciale alle 20000 cinquecentine – primi esemplari di libri a stampa per capirci –  i 4000  volumi di proprietà dell’Accademia letteraria dell’Arcadia in deposito presso il nostro ‘angelico’ fiore dal 1940 e i 3000 manoscritti in alfabeto latino, greco e lingue orientali, la mia droga!

Un patrimonio dalla fragranza vastissima in cui ogni elemento crea un profumo armoniosamente conturbante: dalla letteratura alla scienza,  dall’esoterismo alla religione, dai libri di viaggio alle carte geografiche,  da quelli di medicina alle guide di Roma.

Che aspettate, correte tutti a scoprire questa rarità!

A volte non occorre precipitarsi all’estero, basterebbe un po’ di curiosità, valorizzare a pieno i vanti italiani e avere meno pregiudizi.

Perché i libri non si trovano solo in libreria…

Le biblioteche pubbliche sono giardini rigogliosi e ben più fertili che aspettano di accogliervi nel loro potentissimo abbraccio! TUTTI!

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