Tra nuvole di sogni che odorano di realtà

La Vale possiede tanti sogni che danzano nella sua testa, dentro un baule di cartapesta, avvolti in sacchetti di diverse forme, colori e dimensioni.

Ci sono sogni silenziosi, bui o luminosi, altri che scalpitano per balzare fuori, ma non ci riescono, alcuni invece più coraggiosi.

E poi ci sono loro: quelli dolcemente caparbi, un po’ come la Vale che però può sfociare nella petulanza…

Quei sogni che volando come farfalle, le fanno il solletico costringendola ad arrendersi per sbocciare fuori di sé.

Sogni freschi e profumati come quelli in cui cammina a piedi scalzi in riva al lago.

Chiude gli occhi, li riapre per trovarsi lì su una barca dal legno fatato a solcare lo Smeraldo incastonato nell’ abbraccio di abeti che sussurrano al vento echi di favole antiche, di petali che sono frammenti di vita.

Non si ferma, il viaggio cullata dal tremolio smeraldino la conduce al cospetto dei giganti della montagna.

Padre e madre benevoli che sorvegliano con la loro muta maestà l’immobile incanto brulicante di vita.

Una porta del Paradiso a un passo dal cielo: Braies e il suo lago.

E, voltandosi indietro, la Vale si inebria di quella poesia, pronta a fare germogliare e sfamare nuovi sogni.

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