La Tuscia e i suoi tesori inestimabili: palazzo Farnese a Caprarola.
Edificio in stile manierista, iniziato nel lontano 1530 per ordine del cardinale Alessandro Farnese il Vecchio, noto ai più come papa Paolo III, dall’archistar Antonio da Sangallo, cui si deve la caratteristica pianta ottagonale, e completato e abbellito a partire dal 1547 da un altro archistar, o meglio dall’Archistar degli Archistar, il Vignola, assoldato dal cardinale Alessandro Farnese il Giovane, nipote del precedente.
Articolato su cinque piani, suddivisi in zona estiva e zona invernale, il palazzo è decorato con affreschi e dipinti dei pittori più à la page tra cui Antonio Tempesta, Taddeo e Federico Zuccari e abbellito da arredi di gran pregio.
Devo dire che quasi ogni sala mi ha lasciato senza fiato e la mia cervicale è stata messa a dura prova perché non ho fatto altro che roteare la testa qua e là, con lo sguardo sempre in alto rapita ora dall’immagine dell’Aurora che scaccia la Notte, ora dagli affreschi della Scala Regia, a forma di lumaca che ruota su se stessa, ora dall’Apoteosi di Giove, della Primavera, o del Mappamondo nell’omonima sala, che mi ha ricordato quella delle carte geografiche dei Musei Vaticani.
Ammaliata anzi ipnotizzata dalla volta che racconta il cielo dello Zodiaco, animato da creature mitologiche e animali fantastici.
Mi è venuta una voglia incredibile di precipitarmi in un osservatorio astronomico, mentre mi sono ‘accontentata’ degli affascinanti Orti Farnesiani che cingono in un abbraccio il palazzo.
Giardini all’italiana abitati da fontane gigantesche, giochi d’acqua, grotte e magnifiche camelie in piena fioritura.
Sapevo che la visita meritava, ma non pensavo minimamente che mi avrebbe completamente rapito forse ancor di più della Reggia di Caserta!
Uno dei tanti gioielli italiani poco noti, dimora spettacolare che lascia il segno tanto da farti desiderare di tornare e cogliere differenti sfumature di meraviglia.
