PER LA BRUGHIERA/ MARTINA TOZZI (Nua, 2023)

C’è un posto tra le colline brulle, dove l’inverno ulula, scroscia la pioggia, ma, se la tetra tempesta raffredda, c’è una luce che scalda di nuovo… Emily Brontë

A passeggio per la brughiera per un mese e mezzo con i fratelli Brontë, cullati e accarezzati dallo stormire del vento.

Sottobraccio a Branwell, l’unico maschio, ambizioso e dalla fervida immaginazione, spia di una fragilità disarmante che lo precipita in una rovinosa discesa agli Inferi. Nude radici le sue, prosciugate dalla malefica gramigna altrui che Charlotte, la maggiore, cerca di estirpare, ma invano.

Charlotte, mia compagna di adolescenza, in un certo senso così affine a me, in bilico costante tra doveri e vocazione artistica, insofferente alle costrizioni sociali, preda di un’immotivata insicurezza e invischiata nelle catene dell’approvazione, riesce a sbocciare come erica in fiore e a invadere la brughiera della sua essenza.

La brughiera, così indomita e libera, come Emily che ne è la naturale prosecuzione.

Emily, inafferrabile, geniale, caparbia ma saggia, il lato buono di Heatcliff, impossibile non innamorarsene. Un tutt’uno con i suoi animali, specialmente il mastino Keeper, sprezzante dell’opinione degli altri, invisa ai cambiamenti, dalla penna sublime che ulula alle stelle, diventando brezza potente.

Quel soffio cui si aggrappa Anne, la sorella minore, che vive in totale simbiosi con Emily, delicata e placida come il sole che scalda la brughiera.

Nonostante le tempeste delle loro vite sconquassate da lutti e privazioni, alla fine il loro spirito, come edera sempreverde, ha cavalcato i secoli dissetando gli animi più sensibili e bruciando del fuoco inestinguibile dell’eternità.

Mi ha addolorato salutarli, tornare a casa lasciare The Moor, ma è solo un arrivederci: Charlotte mi aspetta ed Emily sa che come ogni anno ci incontreremo puntuali.

Non faccio altro che pensare a loro, mi mancano inesorabilmente!

Martina mi ha sbalordito superandosi con questa seconda fatica. Nata per scrivere, un alter ego di Charlotte ed Emily, che riecheggia di classicità, pur nella modernità del ventunesimo secolo.

Quanto studio c’è dietro le sue pagine: nulla è lasciato al caso, ogni parola è ricercata, gli aggettivi così tremendamente connotativi da umanizzare lo spazio, coprotagonista della vicenda, mimetica dell’epoca storica e delle pieghe dell’animo di ogni personaggio, scavato e scarnificato tanto profondamente da renderlo maledettamente vivo.

Grazie Martina, autrice straordinaria, grazie Nua per la copia in omaggio e al mio gruppo di lettura Una per tutte tutte per una.

Articolo creato 163

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati

Inizia a scrivere il termine ricerca qua sopra e premi invio per iniziare la ricerca. Premi ESC per annullare.

Torna in alto