Ogni viaggio è un bagaglio…
Il mio si è arricchito notevolmente sia a livello emozionale sia intellettuale leggendo questo prezioso tesoro etimologico della bravissima Arianna fiore.
Come le ho detto, trovo, tuttavia, riduttiva questa etichettatura, perché lo definirei piuttosto un crocevia tra piccola enciclopedia e vocabolario etimologico, un viatico, appunto, per chi ha orecchi per intendere e occhi per guardare.
Al di là dell’apparenza, della semplice parola scritta.
Sì perché per ogni termine di questo florilegio l’autrice, partendo dall’etimologia stricto sensu, crea dei parallelismi con svariate lingue, moderne e non, tra cui giapponese, indiano e arabo, accompagnati da curiosità storiche, aneddotiche, strizzando l’occhio alla più recente attualità.
Con un linguaggio schietto, poeticamente semplice, ma scientificamente scalpitante, Arianna riesce a tenere viva l’attenzione e la partecipazione del lettore con domande o esclamazioni in chiosa scatenandone curiosità e meraviglia – anche e soprattutto in chi come me avrebbe dovuto conoscerne alcune (ahi ahi, beata ignoranza!) -.
Il tutto corredato da illustrazioni pastellate così impattanti da interagire con il testo a volte anche attraverso lettere che ricordano le iniziali figurate dei miei adorati manoscritti.
Così se il palloncino è un folle, la pupilla è una bambola, il foruncolo un ladruncolo, lo zero il vuoto, mica è una briciolina, che cosa vorranno significare clessidra e compagnia bella?
Dedicato agli allievi di terza media, un libro, in realtà per tutti.
Bè, MICA male questo bagaglio, siete pronti a viaggiare con la paroliera Arianna?
