Piante e animali al servizio di sovrani, principi, nobiltà e popolo

Eccoci Librincantevoli di ritorno con la nostra rubrica che sulla passerella per questo episodio vede sfilare la punta di diamante della trattazione: la decorazione dei Libri d’ore.

Ci siamo lasciati dicendo che questi preziosissimi manufatti rappresentano il biglietto da visita del committente che, se di alto lignaggio, si rivolgeva ai Giorgio Armani dell’epoca quali Andrea Mantegna tanto per citarne uno.

Gli artisti quindi si sbizzarivano, gareggiando per accaparrarsi il monopolio della produzione dando vita a ‘collezioni’ di capi dalla foggia eccezionale con un ampio ventaglio di soluzioni.

Si va dai codici decorati in oro e lapislazzulo, pregni di illustrazioni a piena pagina e capilettera istoriati, destinati a capi di stato come imperatori, doni nuziali per la nobiltà, a copie d’uso in rosso e blu, con miniature di minore estensione.

Neppure la scelta delle immagini era lasciata al caso, ma ognuna si caricava di un simbolismo specifico: le foglie d’acanto evocavano la resurrezione, le farfalle l’anima che ascende al cielo, la lumaca la sobrietà, le bordure floreali l’hortus conclusus, un giardino immaginario esente dal male, la rosa e l’iris la Madonna, il fiordaliso Gesù, la civetta la saggezza e la fragola il paradiso.

Si tratta solo di qualche esempio per rendere a pieno il concetto.

Testimoni parlanti del costume, del gusto e della moda, nella prossima puntata accenneremo più dettagliatamente ai Valentino, Gucci che dir sì voglia del tempo.

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