Tra polveri e piume d’oca: i colori nei manoscritti parte 1.

Cari Librincantevoli,

appuntamento molto ghiotto oggi con la nostra rubrica: siete pronti a scegliere con noi la tonalità per il nostro codice?

Eh sì, non avrete per caso pensato che dopo tanto penare tra iniziali e quant’altro i colori fossero già belli che pronti…

Eh non funziona così, we’re sorry! Dunque, immaginiamo di trovarci presso il tavolo da lavoro del rubricatore, miniatore che dir sì voglia, e ciò che salta agli occhi è la penna d’oca circondata da un’infinità di pigmenti utilizzati per colorare le iniziali e le miniature.

Per questa puntata sul banco di lavoro abbiamo polveri rosse, blu e oro.

Le prime si ricavano triturando elementi del mondo animale, in particolare ahimè insetti come la cocciniglia della lacca o il vermiglio della quercia secernenti una resina usata come colorante, e del mondo vegetale, quali la robbia, pianta di origine asiatica, presente anche in Italia, utilizzata per tingere tessuti e pergamene, molto molto resistente.

Il blu oltremare, invece, si ottiene o dal lapislazzuli, importato in Europa nel IX secolo dalle miniere dell’Afghanistan e per questo molto dispendioso, oppure dall’azzurrite, minerale presente anche in Europa, certamente più economico, ma caratterizzato da una resa meno intensa e ahinoi questa tonalità, come abbiamo visto  per le pergamene dipinte, è appannaggio dei codici più pregiati…

Del resto chi bello vuole comparire, qualche dolore deve soffrire, anche a livello di tasca, la saggezza popolare è infallibile.

E, infine, abbiamo sua maestà l’oro che può essere applicato o in forma liquida o in polvere o in foglia d’oro, come lamina dorata letteralmente martellata per renderla sottilissima e applicarla sul foglio.

Et voilà! Come dite? Scorgete anche albumi, tuorli, gomma arabica e vino bianco?

Ma certo, non sono lo spuntino del rubricator, ma i collanti delle varie tinte, ma andate dal coiffeur oppure no?

Roma non è stata costruita in un giorno, tutti gli ingredienti e le circostanze devono essere assolutamente favorevoli.

Nel prossimo episodio sul tavolo dell’artista troveremo altre tinte perché altro giro, altra corsa e intanto godete di questa palette.

A presto,

Vale&Sara

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