I RAGAZZI DEI CAVALLI/ JOHAN EHN; TRADUZIONE DI SAMANTHA K. MILTON KNOWLES (Fandango Libri, 2023)

Sasha e Janek hanno solo dieci anni e fanno parte de più grande spettacolo ginnico del mondo, e in questo momento migliaia di persone hanno lo sguardo puntato su di loro…

Di quei libri necessari, di cui non puoi fare a meno e di cui non riesci mai a saziarti.

Una droga benefica, come la pastasciutta, che ti lascia una ricchezza immensa, tanto da considerare amici i protagonisti, anche se fatti di carta e d’inchiostro!

E’ esattamente questo che rappresentano Sasha e Janek, I ragazzi dei cavalli, ‘i miei’ ragazzi.

Il primo biondo, luminoso, forte, estroverso e diplomatico, il secondo moro, fragile, taciturno, insicuro e incompreso: due orfani, due Anime in apparenza opposte che insieme formano un tutt’uno armonico che si manifesta a pieno quando si uniscono al circo Barsotti di cui diventano le stelle indiscusse, in grado di stregare ogni spettatore girando mezza Europa fino a giungere nella Berlino, dapprima moderna e illuminata, in seguito teatro dell’abominio dell’Umanità, il nazismo.

E poi c’è Anton, giovane svedese contemporaneo, speculare a entrambi i miei ragazzi che dà inizio alla vicenda, fungendo da ponte tra presente e passato.

Due piani temporali che procedono meravigliosamente di pari passo in un intreccio entusiasmante in cui la penna di Johan Ehn ha saputo far confluire il romanzo di formazione, quello psicologico, storico e realistico.

Da grande sceneggiatore qual è l’autore riesce a catapultarti dentro le vicende con un realismo fotografico disarmante:

Ogni giorno sfidiamo noi stessi fino all’estremo. Quando arriviamo a un pelo dal cadere dal trapezio e ammazzarci, quando diventa evidente che un minuscolo passo falso fa la differenza tra la vita e la morte, allora il battito del pubblico aumenta, ed è lì che creiamo il circo…

Ho percepito, infatti, la tensione e la fatica della preparazione di ogni singola evoluzione dei due circensi, il loro sudore, il terrore di fronte alla follia della razza umana, il dolore e la disperazione e il coraggio dei perseguitati ‘triangoli rosa’, spesso dimenticati e/o omessi dalle pagine di storia e soprattutto l’Amore.

Sì quello assoluto, che ti salva dalle paure e dalle ipocondrie; quello che ti solleva dagli sbalzi d’umore, che supera le correnti gravitazionali, lo spazio e la luce per non far invecchiare; quello che ti cura, come cantava Battiato il genio!

E proprio come nella Cura, in questo romanzo nulla è lasciato al caso, ma ogni elemento, a partire dalla lingua assolutamente sublime e perfetta, come appunto una sinfonia, cui concorre anche il ricorso all’onomatopea, contribuisce a innescare un’altalena di emozioni dipinte sempre con estremo garbo, eleganza e sensibilità anche nei tratti più crudi senza sfociare nel melenso o peggio nella volgarità o nella stucchevole compassione di fronte a temi tanto delicati quali la solitudine, la vecchiaia o la diversità!

Sarò per sempre debitrice a Emanuela Libripirina per avermi permesso di condividere questo meraviglioso viaggio di conoscenza dei nostri ragazzi.

Decisamente la lettura più affascinante dell’ultimo anno!

Ringrazio Johan Ehn per aver dato voce a ciò che spesso è stato taciuto e per aver fatto vibrare tutto il mio essere con il suo romanzo.

Grazie  a Samantha, la traduttrice, che ci ha accompagnato durante la lettura prendendoci per mano e chiarendo dubbi e perplessità.

Grazie a Fandango, da sempre una spanna avanti!

Grazie a Sasha e al mio cuore, per sempre, Janek…

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