VIRGINIA WOOLF/ LIUBA GABRIELE (BeccoGiallo, 2021)

Io la vita da donare, la vita che unisce e va celebrata, io la follia

Chi lo avrebbe mai detto che mi sarei tanto affezionata a una graphic novel?

Forse perché la protagonista indiscussa è Virginia Woolf, o meglio il flusso dei pensieri che attanagliavano la sua anima tanto vessata, dalla vita, dalla malattia mentale e non solo.

Ogni pagina è scandita da veri e propri quadri di emozioni, capaci di investirmi come un treno in corsa, un freccia rossa emotivo che dai toni più vivaci, a volte floreali e gioiosi della giovinezza sfocia in quelli più foschi e oscuri dei momenti d’oblio culminanti nella tragica morte.

Ma badate bene, non si tratta di una semplice biografia della grande artista, ma di un metatesto, che racchiude in sé più generi: il monologo interiore, il romanzo epistolare, la poesia e, certamente, il racconto biografico e il diario.

Il tutto avvolto dal colore che ne costituisce il leitmotiv e la chiave di lettura principale a discapito della parola che vi affonda inesorabilmente: i contorni di ogni personaggio sono eseguiti con tratti molto essenziali in cui predomina un’altalena ora di linee rette ora di curve tortuose, a riflettere ogni stato d’animo di Virginia.

Un viaggio empatico sublime, dolceamaro, un’antifrasi costante di luci-ombre, felicità- tormento, rinascita- caduta, vita-morte di fronte al quale è impossibile rimanere impassibili.

Immaginifico ma reale, impattante e meravigliosamente devastante.

Standing ovation per Liuba Gabriele!

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