Storie di carta e di magia

Buonasera Librincantevoli.

Dopo la carrellata sui pezzi da novanta in pergamena, abbiamo deciso di dare a Cesare quel che è di Cesare e rendere giustizia alla carta approfondendo la filigrana.Dal latino filum (filo)+ granum (grano) in origine era un filo inserito tra due placche d’oro o d’argento saldade insiem,e impresso per decorare oggetti secondo un uso etrusco.

Con l’introduzione della carta in Europa, la filigrana, di invenzione italiana, è passata a indicare l’impronta lasciata sulla carta da alcuni fili metallici.La prima filigrana della storia risale al 1282: una croce con cinque grani.

All’inizio, infatti, l’impronta riproduce disegni semplici poi sempre più articolati come aquile, leoni, grifoni perché caratterizza una determinata cartiera rispetto ad un’altra.

Un vero e proprio marchio di fabbrica che consente di datare e localizzare il manoscritto su cui è impressa.

E pensate un po’ ci sono studiosi che hanno costruito la propria carriera nel creare dei dizionari che classificano le filigrane in base al motivo rappresentato come quello dello storico svizzero Briquet che consta di 60000 esemplari, incluse le varianti, ognuno datato e individuato per area geografica di produzione.Insomma questo simpaticone – mamma mia lo immaginiamo chino sui manoscritti a ricopiare con la carta da lucido i disegni- ha finito per censire tutte le filigrane d’Occidente, una bibbia per gli studiosi e gli studenti di codicologia!

Merci Monsieur!

Non solo quindi l’immagine visibile in controluce sulle banconote, ma un incantevole microcosmo ricco di storia e mistero.

Articolo creato 163

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati

Inizia a scrivere il termine ricerca qua sopra e premi invio per iniziare la ricerca. Premi ESC per annullare.

Torna in alto