IL VISCONTE CHE MI AMAVA / JULIA QUINN (Mondadori, 2020)

A volte le nostre paure hanno motivazioni che neppure noi riusciamo a spiegare. A volte c’è qualcosa che sentiamo nel profondo, qualcosa che sappiamo essere vero, incredibile per chiunque altro.

Spinta da un macigno sul cuore ho cercato avidamente la leggerezza di calviniana memoria in questo libro, una lettura che forse non avrei intrapreso in circostanze abituali.

Bè sono ancora tutta sognante mentre ve ne parlo! Vi è mai capitato di non riuscire a staccarvi dalle pagine, anzi di fondervi totalmente con loro, dimentichi di tutto ciò che vi circonda, immedesimandovi completamente nella storia? E desiderare di ripercorrerla non appena terminata? E rammaricarvi di dover dire addio o arrivederci ai protagonisti? E’ proprio quello che è successo a me leggendo la storia di Anthony e Kate, che ha ispirato, peraltro completamente traviata fatta eccezione per i nomi e i legami familiari, la famosissima e acclamatissima serie di Netflix.

E’ stata in particolare Kate a travolgermi, coinvolgermi e sconvolgermi: non la classica nobildonna per cui smanierebbe qualsiasi pretendente, una bellezza discreta all’apparenza, ma ruggente nell’essenza! Condannata a stare dietro le quinte rispetto a sua sorella, la classica ‘principessa delle favole’, spicca per indipendenza, cultura – cosa inaudita per una donna dell’epoca- temperamento, attaccata alla famiglia per cui combatte con le unghie e con i denti anteponendo la felicità altrui alla propria.  Grazie ad un’intelligenza e un’ironia fuori dal comune si riscatta dalle privazioni cui la vita l’ha sottoposta: lei che è l’Amica che tutte vorremmo, l’eterna seconda,  sensibile ed empatica come poche, tanto da percepire tutto il doppio – quante volte avrei voluto gridare che la capisco e stringerla a me che dispenso pochissimi abbracci …

Lei che si sente fuori posto,  con quei profondi occhi nocciola terrorizzati dai temporali e con quel profumo di gigli e saponette che ammaliano Anthony per cui alla fine risulta inspiegabilmente giusta, come si è rivelato anche per me.

Lei che brilla, lei che è CARISMA.

Il tutto imbastito in una scrittura dinamica, ricca di dialoghi scoppiettanti e schermaglie verbali degne delle più avvincenti storie di cappa e spada e descrizioni mai prolisse che rendono giustizia al paesaggio inglese senza essere stucchevoli.

Ringrazio il mio momento no per avermi concesso questo incontro inaspettato.

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