Paleografe tra fenici, gatti e topolini

Stiamo lavorando per voi: in arrivo video prima della pausa estiva, o almeno ci proveremo – della serie paleografe che si danno all’ippica, tecnologia portaci via e ridateci gli amanuensiii!

Intanto spargiamo un altro po’ di briciole arrivando all’età della stampa: le marche tipografiche.

Potremmo definirle il ‘timbro’ con cui uno stampatore/ editore contrassegnava gli esemplari fuoriusciti dalla propria fucina.

Una sorta d’insegna pubblicitaria, rappresentata da un’immagine di varia natura, accompagnata da iniziali, frasi o motti, posta per lo più sul frontespizio o il colophon di un libro per farsi riconoscere dal pubblico di lettori e addetti ai lavori.

Ecco a voi due delle nostre preferite.

La prima dello stampatore veneto Gabriele Giolito de’Ferrari: entro uno stemma, una fenice che fuoriesce dalle fiamme sprigionate da una sfera alata con le iniziali ‘G. M’. e su cartiglio il motto ‘SEMPER EADEM’ ‘Sempre lo stesso’.

La seconda del tipografo veneto Melchiorre Sessa il Vecchio: entro una cornice sorretta da putti alati un gatto con un topo in bocca e motto ‘DISSIMILIS INFIDA SOCIETAS’ ‘La compagnia dei dissimili è infida’, probabilmente una minaccia contro possibili concorrenti.

Sperando di avervi incuriosito…

See you next time!

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