Lo dico: un giorno in un tempo diverso Qualcuno ci ricorderà.
Amo Saffo da quando mi ha folgorato a quattordici anni, di un amore incondizionato, per cui questo magico gioiellino che vi propongo è riuscito inesorabilmente a permeare ogni strato della mia pelle!
Pur nella brillante alternanza di spiragli di realtà, finzione e squarci di verosimiglianza di questo fantastico romanzo di Beatrice Masini, è’ stato come leggere le pagine di una sorta di diario segreto della bambina-ragazza-donna – anziana Saffo – evocato peraltro dal formato, dall’elastico che lo sigilla e dalla carta ecologica ruvida e spessa, adatta ad accogliere intime confessioni, un incastro perfetto tra il flusso dei pensieri, le eleganti immagini di Pia Valentinis e i versi che l’hanno resa immortale.
Sì perché per Saffo è la poesia a dare forma all’invisibile, perché le parole dicono anche le cose che non ci sono, che non si possono toccare o guardare ma solo sentire.
Come ricordare, o l’Amore Universale che lei ha cantato come nessun altro al di là dei cliché che le hanno attribuito.
Lei, la bambina dai ribelli ricci bruni, dagli occhi di cenere che tradiscono un’intelligenza fuori dal comune.
Lei, la diversa, che sfida le regole imposte dalla propria epoca, per affermare se stessa, la propria verità di donna, di artista, di educatrice, diffondendo cultura e bellezza.
Pur con le dovute differenze, mi ha ricordato la Frida Kahlo, dipinta in Viva la Vida di Cacucci, perché, animata dallo stesso fuoco, si ribella a tutto ciò che la incatena!
E proprio come me, si sente veramente libera quando scrive: è un tutt’uno con il papiro, le tavolette e i cocci; lo stilo è la naturale prosecuzione del proprio Io perché quando scrive tutto diventa suo.
Anche la sostanza dei sogni. Perché i suoi sogni non dormono mai, sono irrinunciabili, ostinati, testardi e resistenti.
Esattamente come i miei.
E i vostri?
Buon viaggio…
