Briciole di carta e dintorni

Benvenuti Librincantevoli al secondo appuntamento della rubrica ‘Tra pergamene e filigrane’.

Oggi cospargiamo letteralmente briciole di carta, in barba a formiche e quant’altro!

Perché proprio di carta vi starete chiedendo…

Bé perché la carta è un altro supporto scrittorio, oltre al papiro e alla pergamena, legato alla forma libraria “codice”.

Tale supporto, inventato dai cinesi nel III secolo d. C., cominciò ad essere utilizzato nella Penisola italiana a partire dal sec. XII, in ambito cancelleresco, ma dalla fine del XIII, quando nacquero le cartiere di cui la più antica fu istituita a Fabriano nel 1283, si ebbe il passaggio ulteriore dai documenti ai manoscritti.

Fino al XV secolo la nostra Italia detenne il monopolio nella produzione cartacea, ma che cosa differenziava la carta italiana dalle altre ?

La filigrana, ossia l’impronta lasciata da alcuni fili metallici sul foglio di carta durante la sua lavorazione. L’impronta forma un disegno che può rappresentare un oggetto, un simbolo, una lettera, una figura mitologica, ecc.

Visibile in controluce, la filigrana non è altro che il “marchio di fabbrica” di una determinata cartiera.

Infatti lo studio della filigrana non solo è fondamentale per la datazione e la localizzazione della carta, ma anche per ricostruire la storia dei codici manoscritti e successivamente del libro a stampa.

Ma di questo e di molto altro parleremo, di volta in volta, nella nostra rubrica, con l’intento di accompagnarvi in un viaggio alla scoperta del mondo antico e del Medioevo, attraverso i suoi libri e i suoi protagonisti.

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