I GRANDI MITI CLASSICI RIVEDUTI E SCORRETTI. 30 STORIE DI DEI ED EROI SUI QUALI NON CI HANNO DETTO PROPRIO TUTTO / SE I SOCIAL NETWORK FOSSERO SEMPRE ESISTITI (Longanesi, 2021)

Divinità erotomane genera uno squadrone di figli degenerati, maniaci, sadici, pazzi e squinternati che si divertono a torturare gli uomini

Che rapporto avete con la mitologia, cari Librincantevoli?

Il mio è un amore folle senza ripensamenti, iniziato quando, poco più che bambina, mia nonna Maria, maestra per ben quaranta anni, mi raccontava le favolette dell’antica Grecia, così le chiamava, nel disperato tentativo di farmi mangiare.

Folgorata dall’intramontabile Pollon combina guai, passando per Luciano De Crescenzo, Robert Graves, Maria Grazia Ciani e la Biblioteca di Apollodoro, il must dei must in materia, per arrivare alla rilettura di Francesco Dominelli e Alessandro Locatelli, autori della pagina fb’Se i social network fossero sempre esistiti’.

Con una vis comica degna dei migliori Plauto e Aristofane, tuttavia senza traccia di trivialità, i trenta miti che raccontano sono un inebriante cocktail di tradizione e contemporaneità: fedeli all’essenza stessa delle storie e alla loro struttura che sono condite di frizzante e scoppiettante attualità.

Zeus per esempio, con le sue scappatelle avrebbe potuto riempire tranquillamente duecento stagioni di Alta infedeltà,Ulisse e Argo fanno il verso all’iconico ‘SEMPRE’ del professor Piton, Penelope con la sua tela è ormai in grado di gareggiare con Calzedonia e dintorni, Psiche che grazie alla sua bellezza spodesta Afrodite dalla copertina di Novella 150, Narciso paragonato a un instagrammer pazzo per i selfie, i Ciclopi definiti le ‘taglie forti’ della mitologia e chi più ne ha più ne metta!

Insomma questo florilegio mitologico fa da contraltare al pàthei màthos eschileo: non più imparare dal dolore, ma divertendosi.

Se, infatti, insegnassi proporrei ai miei studenti di scrivere una sorta di presentazione degli eroi o divinità preferite proprio ispirandosi al modello ‘riveduto e scorretto’.

E’ un testo che userei tranquillamente a scuola perché arriverebbe a catturare i più giovani con strumenti a loro congeniali, oltre che una rivisitazione più che gradevole per gli adulti, cultori della materia e no.

Insomma un altro coup de génie di Alessandro e Francesco, in perfetto stile oraziano di unire l’utile al dilettevole!

E voi lo avete letto? Quale mito vi è più rimasto impresso per irriverenza o retelling? Che cosa pensate, in generale di questa ‘riscoperta’ della letteratura mitologica? Retelling e non?

Buon divertimento a tutti!

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