Vi è mai capitato, Librincantevoli, di incontrare una cascata in pieno centro storico?
E’ quello che succede a Isola del Liri (Fr), cittadina a 100 km da Roma che ne vanta addirittura due.
La Cascata Grande in foto e quella del Valcatoio, entrambe con un salto di 27 metri, create dalla forza dirompente delle acque del fiume Liri.
Vorrei parlarvi della prima che si trova accanto al maestoso castello Boncompagni Viscogliosi risalente all’anno 1000.
Unica in Italia e la più imponente d’Europa, offre uno spettacolo davvero suggestivo agli occhi del visitatore, specialmente al tramonto perché il salto, la cui portata varia con le precipitazioni, si colora di luci sempre nuove che spesso richiamano l’attualità.
Simbolo di pace e di speranza, forse è proprio per questo che fra tutti gli elementi naturali, le cascate sono il mio preferito, insieme ai prati in fiore.
La loro potenza e il balzo nel vuoto fanno scaturire molto spesso l’arcobaleno una volta giunte a valle, sfidando con coraggio e anche un po’ d’incoscienza ciò che ignoto, dando senso all’imprevisto.
Io sono cresciuta a 25 km da questa meraviglia, tra i miei primi ricordi di bambina.
Quando avevo all’incirca tre anni, il mio prozio mi portava spessissimo a Isola del Liri ed io ero come ipnotizzata dalla melodia delle acque.
“Più vicino più vicino ‘ndiamo dai pescatori” (genitori e zia raccontavano).
E del resto quella magia ha incantato per secoli artisti che hanno cercato di immortalarla in diverse forme: perfino al Louvre è custodito un quadro della mia cascata e lo scrivo con orgoglio!
Un luogo del cuore, delizia per chiunque abbia occhi e orecchie per intendere.
L’orizzonte all’improvviso cambia e tutto diventa più potente e luminoso, come la vita.
Perché non esiste niente che canti come una cascata, con entusiasmo e stupore.
