L’ALBERO DI ANNE / IRÈNE COHEN-JANCA (Orecchio Acerbo, 2013)

Io, l’ippocastano del giardino al numero 263 di Prinsengracht,

ho regalato a una ragazza di tredici anni,

prigioniera come un uccello in gabbia,

un po’ di speranza e di bellezza.

A lei, che nel suo nascondiglio sognava di sentire sul viso l’aria gelata,

il calore del sole e il morso del vento,

con le mie metamorfosi ho regalato lo spettacolo delle stagioni”.

Ciao a tutti, mi presento, io sono un ippocastano!

No, non state impazzendo, sono proprio un albero. Vivo ad Amsterdam, città di polvere e rumore,    

al  numero 263 di Prinsengracht da più di sessant’anni.

Un tempo ero giovane e forte, ora sono vecchio e malato, però voglio raccontarvi lo stesso una storia.

Questa storia si è svolta nel 1942 e la protagonista è una bambina di nome Anne.

Sì, avete capito bene, proprio Anne…

In quell’anno si è rifugiata nella soffita di una casa di Prisengracht con la sua famiglia, proprio di fronte al mio giardino. Anne passava le giornate scrivendo, sognando e guardandomi dalla finestra.

Ho accompagnato la sua vita per quasi due anni.

Poi un brutto giorno la polizia ha portato via lei e la sua famiglia per sempre…

Da allora quella ragazzina è entrata nel mio cuore.

Io non la dimenticherò mai.

Nemmeno voi potrete, nè tantomeno dovrete…

La mia biblioteca mi riserva sempre sorprese meravigliose. Sfogliando questo libro sono rimasta colpita dalla delicatezza e dal candore con cui viene raccontata la storia di Anne Frank.

Per non parlare del punto di vista, completamente rivoluzionario rispetto al solito.

A parlare, infatti, non è un chiassoso o polemico essere umano, ma una silenziosa e tenera pianta,

l’ippocastano!

E non lo fa in modo stucchevole o peggio malinconico, ma poetico.

Insomma un vero colpo di genio quello di narrare  la tragedia di Anne e, più in generale, dell’Olocausto, con un linguaggio diretto e semplice,  il linguaggio della natura, accompagnato da bellissime ed evocative illustrazioni a matita come quelle di una fiaba.

Un libro che è una poesia.

Una poesia per ricordare.

Perché, come scriveva Primo Levi, se comprendere è impossibile, conoscere è necessario!

Per non dimenticare… Mai!

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