IL BAULE DEI RICORDI FELICI

Quello che vedete in foto proviene dal mio ‘baule dei ricordi felici’.

Credo che chiunque lo abbia, io ne attingo in giornate particolari.

Quelle pagine profumano di ricordi.

La parola ricordo deriva dal latino ‘cor’, cuore, e dal prefisso ‘re’, ritorno.

Il ricordo richiama, infatti, nel presente del cuore ciò che non è più qui o non è più adesso, non nella forma originale.

Tuttavia rivive proprio perché fa capolino nel cuore, non come evanescente fantasia, ma come sentimento concreto, esperienza diretta.

Per distenderci nel passato.

Quel quaderno e quella scrittura così elegante, pulita, rassicurante parlano della mia nonnina che non c’è più e della sua eccezionale dote di mancata cuoca.

Il quaderno delle ricette riadattate o create da lei.

Pieno zeppo di postille, correzioni o sferzanti indicazioni che tradivano il suo temperamento in acciaio inossidabile!

Evitare il grano nei sacchetti perché è come usare il becchime che si dà alle galline, cit.

Oppure le vignette e didascalie di accompagno per esempio ai biscotti arrotolati al burro.

E’ stata una maestra per quarant’anni e in cucina convivevano le sue anime.

Mia nonna non cucinava, ‘danzava in cucina’.

Leggerla è come averla accanto, sfiorando le sue parole è come se mi accarezzasse ancora.

Grazie al mio baule dei ricordi felici, con me per sempre.

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