Odo parole più nuove che parlano di gocciole e foglie lontane… Gabriele D’Annunzio

Cari Librincantevoli, vorrei raccontarvi della mia ultima avventura in giro per l’Italia, perché come ormai avrete capito, adoro scoprire posti nuovi, per niente scontati.

Sì per carattere non amo il caos – anche se vivo a Roma da tredici anni – ma la silenziosa poesia dei piccoli borghi, ricchi di odori, colori, salite e discese.

Borghi nascosti, come Rasiglia, nella splendida Umbria, che ho scovato per caso smanettando qua e là sul web quasi un anno fa.

Paesino di scarse quaranta anime, frazione montana di Foligno da cui dista venti km e raggiunto in due ore e un quarto da Roma attraverso panorami cremisi mozzafiato che rendono giustizia alla stagione autunnale.

E, una volta arrivati, siamo stati accolti dalle chiare, fresche, dolci e cristalline acque della sorgente Capovena che ci ha accompagnato per tutta la visita con il suo eco di favole antiche.

Del resto l’acqua ha memoria!

Come in una sorta di caccia al tesoro, in un andirivieni di ruscelli e cascate, casette in pietra medievale, mulini e ponticelli di legno si dispiegano in un anfiteatro naturale in cui trascorrere un paio di ore immersi in un’atmosfera fiabesca.

Ad abbellire le abitazioni concorrono fiori variopinti e stampe d’epoca che raffigurano tessitrici.

Il borgo, infatti, viveva di filati nel suo secolare passato sfruttando proprio la potenza dell’acqua.

Grazie all’inventiva degli abitanti che dopo il terremoto del 1997 si sono adoperati per rivitalizzarlo, è possibile ammirare l’esposizione di antichi telai in alcuni mulini, oggi adibiti a musei completamente gratuiti.

In particolare uno ha catturato la mia attenzione perché in un angolo presenta una vera e propria veranda che si affaccia sull’acqua.

Che spettacolo!

Sfido chiunque a non rimanerne rapito!

Lasciatevi, quindi, conquistare dalla piccola Venezia umbra, lasciatevi cullare dalle sue acque che mi hanno ricordato il vero concetto di viaggio.

Perché come canta il buon Cremonini: – Che sia un’andata, che sia un ritorno, che sia una vita o solo un giorno, che sia per sempre o un secondo, l’incanto è godersi un po’ la strada. –

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