HARRY POTTER / J. K Rowling (Salani)

Ma finalmente capiva quello che Silente aveva cercato di dirgli. Era, si disse, la differenza fra l’essere trascinato nell’arena ad affrontare una battaglia mortale e scendere nell’arena a testa alta. Forse qualcuno avrebbe detto che non era una gran scelta, ma Silente sapeva -e lo so anch’io- pensò Harry con uno slancio di feroce orgoglio -e lo sapevano anche i miei genitori- che c’era tutta la differenza del mondo.

Dodici anni fa ho ricevuto in dono da una rivista di libri cui ero abbonata il primo capitolo della saga di Harry Potter, regalo allora accolto con incredulità. – Ma che ci faccio con un libro per ragazzi? E che copertina, cosa c’entra una scacchiera con un ragazzino con gli occhiali e con il cappello a forma di topo? – Ne ho parlato distrattamente con la mia figlioccia Ludovica, innamorata del giovane maghetto, e, in un raro momento in cui non avevo nulla da leggere, ho iniziato senza troppe aspettative a immergermi nel mondo di Harry tanto da non volerlo lasciare più. Nel lontano 2008 mi sono precipitata in libreria a comprare I doni della morte che ho letteralmente divorato in due notti senza sonno per poi piangere come una disperata una volta terminato perché mi sono sentita orfana di amici, compagni di viaggio. Ebbene sì non mi vergogno per niente a confessare che sono diventata una vera potteriana tanto che i libri del giovane Harry sono quelli che ho letto di più in assoluto, anche in inglese, e che riprendo puntualmente almeno una volta l’anno.

Quando torno al paesello, sulla poltrona vicino al mio letto, c’è un Harry che mi aspetta a braccia aperte.

Tra tutti i personaggi i miei preferiti sono Ron e il professor Piton. Il primo è l’eterno secondo, inferiore a Harry solo per capacità magiche, ma grazie al suo coraggio e alla sua sagacia matura più degli altri, superando il complesso di inferiorità che prova dalla nascita tanto da conquistare Hermione, brillante studentessa della scuola di magia di Hogwarts. Piton, invece, è un uomo in nero, scontroso e un antieroe solo all’apparenza, perché già dal primo capitolo della saga s’intuisce che attorno a lui aleggia un alone di mistero, portatore di un grande segreto. La sua è solo una corazza dietro la quale si nasconde un enorme senso di solitudine e sofferenza incolmabili, dettati da un grande amore spezzato ed è in nome di questo sentimento che infine si rivela essere la personificazione del coraggio. Per me è lui il vero eroe della saga e non a caso i miei libri preferiti sono Il principe mezzosangue e I doni della morte, completamente traviati dalla trasposizione cinematografica.

Non solo un libro per bambini, ma anche per gli adulti che come me si ‘ritrovano’ a scagliare incantesimi e a volare insieme a creature fantastiche (io adotterei un elfo domestico molto volentieri!) e a visitare luoghi che fuoriescono dalle pagine dei libri.

 Una storia che insegna a non arrendersi mai nonostante gravissime perdite e privazioni, a combattere per ciò che è giusto e a migliorarsi, a difendere i diritti naturali di ogni essere vivente come la libertà di parola e di pensiero, il diritto alla vita e all’istruzione.

Un inno all’amore in tutte le sue declinazioni, alla fratellanza e all’uguaglianza.

 Un’esortazione poetica all’accettazione di tutto ciò che è diverso da noi, perché diversità vuol dire varietà e ricchezza, vuol dire difendere la propria e l’altrui libertà. SEMPRE.

E voi cosa aspettate a tuffarvi nella magia di Harry Potter? Grazie ancora Lulù   

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