LA FIORAIA DI SARAJEVO / MARIO BOCCIA

(Orecchio Acerbo, 2021)

Un fiore è serbo, croato o musulmano?

Qualche settimana fa fra i nuovi arrivi della mia biblioteca ho scovato quest’albo illustrato edito, e non poteva essere altrimenti, da The King in materia di picture books Orecchio Acerbo.

Che dire, è stato amore a prima vista! Non tanto perché in copertina ci sono i miei amatissimi fiori, ma perché la sagoma femminile, come il resto delle illustrazioni della superba Sonia Maria Luce Possentini, mi ha parlato con una forza davvero dirompente e disarmante!

Ogni immagine sembra uscire dalle pagine come fotografie che abbracciano completamente i fogli in cui sono scolpite poche, semplici, ma potentissime righe che raccontano una storia.

Una storia che sa di verità e di coraggio.

La storia di una signora di mezza età che vende fiori di carta presso il mercato frequentato dall’autore, Mario Boccia, fotoreporter di guerra.

La fioraia di Sarajevo per l’appunto.

L’eroina del racconto che non rivela mai il nome di battesimo, ma si presenta semplicemente attraverso la sua professione e non l’etnia di appartenenza.

Come avrebbero cantato a questo proposito Liga, Jova e Pelù:- Il mio nome è Mai Più-.

E questo è più che sufficiente per fare la differenza, tutto il resto è noia.

Del resto un fiore può mai essere serbo, croato o musulmano?

Un fiore è unico perché tale e altrettanto lo sono le guerre, tutte ingiuste, per gli orrori e le vite che stravolgono.

Come ha scritto, infatti, l’immenso Primo Levi:-Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario.

Io per esempio durante gli anni delle guerre di Jugoslavia, che fanno da sfondo a questa storia, ero poco più che un’adolescente distratta di fronte alle notizie riportare dai vari Tg degli anni novanta.

Ringrazio, quindi, Mario Boccia che, con questo preziosissimo gioiellino, mi ha spinto ad approfondire.

E non è mai troppo presto per farlo.

E questa ‘poesia in prosa’, avvolgente, gentile e delicata come le mani della protagonista, è un’eccezionale testimonianza per sensibilizzare da un punto di vista assolutamente originale e non fazioso o peggio macabro, piccini e non, proprio come me che sono una ventenne bis in erba!

Cinque stelle strameritate!

Da collezione! Chapeau, standing ovation!

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