Vi voglio raccontare una storia, cari Librincantevoli.
Una storia che sa di sole, di mare e di vento…
Undici anni fa mi sono trovata per la prima volta in riva al mare a Gallipoli.
Senza parole, senza fiato…
Cuore a razzo, farfalle nello stomaco, pace, amore, gioia infinita!
Mai visto un mare del genere, nemmeno in Sicilia, né in Messico anni dopo, ma forse ho sbagliato periodo.
Mi sono voltata verso mio marito, allora mio fidanzato, dicendogli:- No vabbé adesso capisco perché definisci Sperlonga ‘decente’, tu vieni dai Caraibi italiani e non mi dici niente?
E’ proprio così, quel mare, anzi quei due mari, lo Ionio e l’Adriatico ti parlano, sembrano usciti da una tavolozza di colori, dall’azzurro allo smeraldo che riflettono splendidi fondali.
Raccontano storie di paesaggi quasi incontaminati, tutti da scoprire, tra spiagge caraibiche, pinete che si affacciano su baie cristalline, dune scolpite dal vento, piscine naturali, scogliere a picco, cavità e sporgenze, grotte nascoste, intime rientranze, faraglioni, laghi di acqua salata e uno incastonato nel rosso di una cava di bauxite.
Raccontano favole che sanno di arte, classica e barocca, di pietra leccese e di un glorioso passato, ancora presente, scandito dal ritmo ipnotico della pizzica e della Taranta.
Di sapori e profumi di terra e di mare per un’enogastronomia tra le eccellenze del mondo.
Semplicemente il Salento.
Sfido chiunque a non innamorarsi di quella terra, affascinante, intensa, calda e accogliente come l’animo dei suoi abitanti.
Sì perché il Salento diventa uno stile di vita, uno stato d’animo.
Un’opera d’arte creata dal genio della Natura.
Perché, come scrive Baricco, a volte le parole non bastano e allora servono i colori. E le forme. E le note. E le emozioni’.
Finché non distingui più il confine tra la tua pelle e il cielo, con un paio di ali nel vento e diventi fuoco acqua, elettricità!
Almeno una volta nella vita precipitatevi e immergetevi cu tuttu lu core in questo stozzu te paratisu.
