L’arte di sbagliare alla grande – Enrico Galiano (Garzanti, 2020)

‘‘Le persone più sveglie che conosco sognano di continuo. Le persone più sane che
conosco fanno cose assurde, avventate, senza senso. Le più intelligenti parlano che le
capiscono i bambini, le più forti è un sussurro la loro voce, e le più serie ridono,
ridono sempre. Le più giuste hanno fatto errori che non si aggiustano, e le più vive,
sono morte tante volte: e ogni volta, poi, di nuovo, di nuovo sono nate.’’

Io aggiungerei: -Le più in gamba sono laureate presso l’Università della Vita -.


Un altro colpo di fulmine tra me e la scrittura del mitico prof. Galiano. Stavolta le farfalle nello stomaco sono partite dal titolo per poi continuare quasi in ogni pagina di questo DIARIO DEGLI ERRORI. Ce ne sono per tutti i gusti, buttati di pancia sulla carta, per un mix accattivante e a tratti ironico.


Senza giri di parole o fronzoli inutili, il prof. non ha lasciato niente al caso, confessando con linguaggio schietto e cristallino addirittura gli errori di cui si vergona, quelli che non ha mai detto a nessuno, quelli per cui non si ha il coraggio di guardarsi allo specchio.


Questa parte mi ha travolta come un treno in corsa: che temperamento! Altro che nascondere ‘in una scatola’ i propri errori e, soprattutto, la paura del giudizio!!! Anzi il libro ci invita ad abbracciarli e ad accoglierli fino in fondo per sentirci vivi e straordinariamente imperfetti.


Anche se la società ci insegna che per diventare un Must bisogna essere belli, competitivi, accettati ad ogni costo, rinunciando a noi stessi per diventare dei cloni, tutti omologati e perfetti.


Ma poi voi sapete che cosa significa in realtà ‘perfetto’? Compiuto, finito, concluso, insomma una noia mortale, qualcosa di inerte e fermo… Tutt’altra musica la parola ‘imperfetto’: non compiuto, non finito, in evoluzione. Sì perché noi non siamo immobili, non siamo arrivi, ma viaggi, siamo fame, siamo desiderio, siamo labbra nell’attimo che precede il bacio.


Nonostante, appunto, la mia laurea e le mie inutili specializzazioni, non ho mai riflettuto in questo senso, ci voleva Galiano, pensate un po’…


Perché siamo cerchi non ancora chiusi, destinati a trovare la nostra strada grazie alle porte sbattute, agli schiaffi presi in piena faccia e ai pugni nello stomaco.


Grazie non ai se, ma ai nonostante, Grazie ai nostri difetti che ci fanno brillare perché, alla fine, sono solo pregi a cui qualcosa è andato storto.


Perché sbagliare non è bello, ma necessario. Perché sbagliare ci rende veri.
Perciò…STAY HUNGRY, STAY FOOLISH.


Evviva la vita di chi splende di difetti e buoni errori a tutti!

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