Dormi stanotte sul mio cuore – Enrico Galiano (Garzanti, 2020)

Forse è proprio di questo che abbiamo bisogno tante volte: non di una persona che veda il mondo come lo vediamo noi, ma di qualcuno che ce lo lasci guardare coi nostri occhi’’

– Ciao, io sono Mia, ho 29 anni, ma la mia storia inizia quando ne avevo 12. Vengo da
un’ottima famiglia, piena d’amore, ma sono stata e sono tutt’ora una bambina introversa.
Ho un modo tutto mio di guardare il mondo, non me ne vergogno, la mia unica amica è Margherita, ex maestra elementare e toscanaccia verace, la sola che sa capirmi, almeno prima che piombasse nella mia casa Fede, un ragazzino poco più grande di me, dai meravigliosi occhi buchi, apparentemente muto. Io, non so come, ho capito che quel silenzio urlava e sono riuscita a far breccia nel suo muro, nelle sue ferite fisiche ed emotive.
Fede per me è stato come un arcobaleno dopo la tempesta, ma così come è venuto, è stato portato via all’improvviso e da quel momento tutto è diventato grigio e spento. Oltre a Margherita, mi è rimasta l’afefo, sì avete capito bene, la paura di essere toccata, sfiorata…
Nessuno deve farlo, non lo sopporto, non ci riesco…

 

Dopo mesi di libri ‘belli senz’anima, finalmente Dormi stanotte sul mio cuore mi ha risvegliata da un letargo, come se fossi stata ancora chiusa in un lockdown totale.
Avete presente il colpo di fulmine? Bè io mi sono innamorata della copertina, addirittura prima di leggere il libro. Quella bambina dagli occhioni limpidi e profondi e dal viso d’angelo, non so mi ha parlato, mi ha trasmesso qualcosa di speciale, a pelle, sapeva di buono…

E così Galiano, senza peli sulla lingua e sulla penna, senza giri di parole, è riuscito a tenermi col naso incollato alle pagine, che scivolavano veloci tra le dita, ma con una forza così dirompente che pensavo al romanzo anche a lavoro. Sì non vedevo l’ora di arrivare a casa, tuffarmi nella lettura, andare avanti, e finire il libro. Buttato giù tutto d’un fiato, in due giorni, in due magiche ore, da mezzanotte alle due, cosa che non succedeva da un bel po’.
Ogni frase, e non scherzo, mi è arrivata dritta come un pugno nello stomaco, ma nello stesso tempo calda e avvolgente come le carezze della mia nonnina che non c’è più.
Forse perché Mia fa parte, come le mie adorate Vittoria, Sole e Eleonor, di quelle eroine che io amo senza se e senza ma, le persone straordinariamente imperfette. Sì quelle che paragono non a rette parallele, ma a diagonali, amorevolmente strane, che sanno rimettere in moto la vita. Del resto la vita stessa è iniziata per colpa di un pugno di molecole testarde e zuccone che hanno voluto fare le strane!
Mia è molto timida, a tratti sembra una snob, specie a chi non vede più in là del proprio naso, ma a lei non importa un fico secco, non ha paura della sua solitudine, è una difesa, c’è l’afefobia a proteggerla dal soffrire ancora.
E’ così forte da non aver paura di vedere il mondo con i suoi occhi: per lei le banane sono blu e il cielo verde, fregandosene di quello che pensa la gente.

E’ estremamente sensibile e grazie a questa sua dote innata e rara riesce a leggere dentro gli occhi buchi di Fede e alle sue cicatrici. Fede, che non sta banalmente per Federico, ma è lei a chiamarlo così, non appena lo vede, con un colpo da maestro dell’autore.
Fede, proprio come Mia, è rotto, spezzato, in parte bloccato, ma coraggiosissimo, come quasi tutte le persone costrette a crescere in fretta, senza protezione. Bè io avrei tanto voluto stringerlo, coccolarlo, perché fino alla fine, proprio come Mia non ho mai creduto…
A cosa!?!?
Per scoprilo leggete il libro, non ve ne pentirete. Io l’ho già fatto e inserito nella mia terna del cuore.
Sorprendente e mai banale. Intenso, ma mai stucchevole. Un inno alle scelte di pancia, alla diversità.
Una vittoria dell’unicità e della verità contro i pregiudizi con in sottofondo le canzoni del mio mitico coetaneo Cremonini.
Perché non importa arrivare primi, basta godersi la strada per il traguardo e ricordarsi SEMPRE di fare ciò che ci fa sentire vivi, anche a costo di essere impopolari.
E’ questo il succo della vita.
Un capolavoro da leggere e rileggere senza stancarsi mai.
Buone coccole per l’anima a tutti, miei Librincantevoli

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